Previsioni Meteo – Avvio di settimana prossimo molto turbolento sull’Italia per l’azione di un vortice depressionario Nordatlantico proprio a ridosso della nostra penisola. Abbiamo già scritto sulle piogge abbondanti che riguarderebbero molte regioni e in riferimento alle quali ci aggiorneremo nei prossimi editoriali, ma, in questa sede, dettaglieremo essenzialmente delle nevicate legate al sistema perturbato e che avrebbero luogo nel corso dei primi 4 giorni di marzo. Il dettaglio è su base dati ultimissimi, di qualche ora fa, del Centro europeo ECMWF. La fase più perturbata dovrebbe correre dal pomeriggio sera di lunedì 2 e per tutto il corso di martedì 3 marzo, ancora con qualche strascico di fenomeni nella notte e verso il mattino di mercoledì 4. Abbiamo rappresentato, nella prima immagine, la situazione barica al suolo attesa verso il mattino di martedì 3, durante probabilmente la fase di maltempo più intenso e in coincidenza con la massima performance depressionaria.
Tutta l’Italia sarebbe interessata da una profonda bassa pressione che, tuttavia, porrebbe il suo fulcro tra la Slovenia, la Croazia è il Nord Appennino italiano con minimo al suolo di 994 hpa circa in corrispondenza dell’Istria. Questa strutturazione depressionaria al suolo, con correnti tese orientali, mentre in quota le correnti portanti sarebbero in prevalenza meridionali, favorirebbe una persistente e anche abbondante condensazione, in particolari sulle Alpi e Prealpi centro-orientali, tra Trentino Alto Adige, Nord Veneto e Friuli, e anche sul Nord Appennino, tra Emilia, Est Liguria ed estremo Nord Toscana.
Esattamente su questi settori, come evidenziato nella cartina neve allegata, avrebbero luogo le nevicate più intense di questo peggioramento. Stando all’ultimo prospetto del modello europeo, si tratterebbe di nevicate veramente abbondanti. La quota media di riferimento sarebbero i 1200/1300 m, considerando che inizialmente le precipitazioni nevose potrebbero accadere a quote superiori e poi, verso la fase finale del peggioramento, potrebbero scendere anche sotto i 1000 metri. In ogni modo, intorno a quelle quote o poco sopra potrebbero aversi accumuli diffusi sui 20-30-40 cm su buona parte dei settori alpini, in particolare centro-orientale, ma anche accumuli frequenti sui 60-70-80 cm sulle Alpi Retiche orientali, sulle Prealpi venete occidentali e un po’ su tutte le Dolomiti, fino a punte estreme di 90/100 cm sulle Prealpi e Alpi Carniche o persino 140 cm sulle Alpi carniche più orientali, area Tarvisio. Precipitazioni, dunque, davvero importanti su questo settore alpino stando al centro di calcolo europeo, anche se mancano ancora un po’ di giorni all’evento, per cui questi dati necessitano di essere confermati.
Dalla stessa cartina si nota come anche il Nord Appennino possa essere interessato da precipitazioni nevose di un certo rilievo e più o meno alle medesime quote. Accumuli fino a 20/30 cm soprattutto sui monti Appenninici del Piacentino, anche del Pavese meridionale, del Nordest Genovese, localmente dell’Alessandrino più orientale; medesimi accumuli anche sui monti appenninici emiliani tra Parma, Reggio Emilia e Modena, oltre che sui rilievi settentrionali della provincia di Massa-Carrara e di Pistoia; 5/10 cm sul resto dell’Appennino tosco-emiliano-ligure, resto dell’Appennino Pavese e di quello Alessandrino. Locali nevicate si avrebbero anche sull’Appennino abruzzese, localmente altrove sull’Appennino centrale, ma qui in forma più debole, localizzata e con pochi centimetri.
Maggiori dettagli sulle aree interessate da nevicate, nei prossimi aggiornamenti.
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