La fase di forte maltempo che sta interessando l’Italia, non sta solo determinando disagi e problemi a causa di neve e forti venti, ma sta anche complicando la gestione della diffusione del coronavirus. Si prevedono due giorni di venti forti e nevicate al Centro, e piogge nel Meridione, con l’allerta arancione scattata oggi sulla Sicilia e quella gialla su Calabria, Basilicata, Abruzzo ed Emilia Romagna. Temperature invernali caratterizzeranno tutto la penisola fino a venerdì.
Il calo della colonnina di mercurio sta mettendo in difficoltà i tanti ospedali da campo e le tende di pretriage che sono sparse in tutto il Paese e non sono attrezzati per rispondere alla situazione climatica. I pazienti possono attendere anche 6-8 ore nelle tende prima di essere portati nelle corsie ospedaliere: una permanenza che a queste temperature aggiunge un problema alla già difficile gestione sanitaria. Così è caccia alle stufe in tutta la penisola, perché i sistemi di riscaldamento forniti dalla Protezione civile non riescono a contrastare il freddo di questi giorni. Già ieri sera aveva lanciato l’allarme il direttore generale dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, per giunta da una regione non tra quelle per cui è scattata l’allerta ma sulla quale si abbatteranno forti piogge: “La nuova ondata di freddo sta portando un forte abbassamento di temperatura nelle tende, che ci sono state fornite con dei condizionatori di aria calda che però non bastano in questi giorni e spesso i pazienti hanno freddo. Ci stiamo muovendo per comprare altri condizionatori di aria calda ma non è semplice in questo momento, perché molti fornitori sono chiusi. Stiamo lavorando intensamente per risolvere velocemente il problema”.
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