La comunità d’intelligence Usa aveva allertato dallo scorso gennaio sui rischi posti dal Coronavirus. Lo riporta il Washington Post citando funzionari dell’amministrazione vicini agli 007. Nel rapporto dei servizi non sarebbe stata precisata la tempistica della diffusione negli Usa e neppure suggerita una possibile risposta per prevenire l’epidemia ma si segnalava la sua progressione e il fatto che la Cina abbia sminuito, almeno all’inizio, la sua portata.
La prima azione del presidente Donald Trump è stata proprio quella di bloccare gli arrivi dalla Cina ma nessuno si è prodigato per rendere disponibili i test per tempo. “E’ da gennaio che allerto su questo”, ha riferito la fonte al Wp. “Donald Trump forse non se lo aspettava, ma molte altre persone nell’amministrazione sì eppure non sono riuscite a farlo agire”, ha aggiunto.
La Casa Bianca ha difeso la risposta di Trump, negando che sia stato colto impreparato. “Il presidente ha intrapreso misure storiche, aggressive, per proteggere la salute, il benessere e la sicurezza del popolo americano – ha detto al Post il vice portavoce Hogan Gidley – mentre i media e i democratici avevano deciso di concentrarsi solo sulla stupida politica con un finto e illegittimo impeachment”.