Coronavirus, gli esperti contro gli assistenti civici: “Agli Italiani non servono guardiani”

"Gli italiani non hanno bisogno di guardiani, ne abbiamo già avuti abbastanza. Basta dirgli quello che devono fare invece di complicare le cose"
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“Gli italiani non hanno bisogno di guardiani, ne abbiamo già avuti abbastanza. Basta dirgli quello che devono o non devono fare invece di complicare le cose con plurime e diverse idee relativamente agli strumenti di protezione, dal distanziamento fisico alla mascherina. Per uscire dall’impasse basta essere molto semplici: poche regole, chiare e condivisibili. Senza bisogno di avere i ‘poliziotti’ che ti dicono quello che non devi fare”. Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova e componente della task force Covid-19 della Regione Liguria, commenta l’ipotesi di una nuova figura, l’assistente civico, per sorvegliare il mantenimento del distanziamento sociale.

Analogo il punto di vista di Massimo Clementi, ordinario di Microbiologia e virologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, direttore del Laboratorio di Microbiologia e virologia dell’Irccs ospedale San Raffaele, il quale all’Adnkronos commenta l’ipotesi di istituire una nuova figura, l’assistente civico, per vigilare sul rispetto del distanziamento.

“Invece di mandare gli spioni in giro, sarebbe più intelligente parlare ai giovani con chiarezza: serve ancora un mese di cautela ed vanno evitati assembramenti che possono essere rischiosi”; spiega. “Un mese in cui si può essere più liberi ma avere anche pazienza – aggiunge – con comportamenti meno aggressivi rispetto a quelli che si sono visti nell’ultimo weekend. Da 30 anni sono in mezzo ai giovani e non mi sembra che siano così distratti da non capire il pericolo che corrono. Basta parlare loro con chiarezza – conclude – senza illuderli che tutto sia finito e il pericolo di contagi sfumato”.

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