La letalità relativamente bassa del coronavirus SARS-CoV-2, che oscilla tra lo 0,3 e lo 0,6%, quindi ben più bassa di quella di SARS (10%) e MERS (37%), “ci dovrebbe un po’ rasserenare e invece questa infodemia, questa informazione che è diventata pandemica, questa paura del contagio e della morte, questa sì è diventata virulenta e contagiosa. Si è perso il buon senso, la ragionevolezza, la capacità critica di valutare i dati per quello che sono”, afferma il virologo Giorgio Palù in un video pubblicato sulla pagina Facebook della trasmissione web Tanfuk, parlando della situazione in Italia.
“Ovviamente perché questo è un virus pandemico. È la prima volta che un coronavirus diventa pandemico, quindi è un virus che può colpire tutta la popolazione globale perché noi non l’abbiamo mai incontrato nella storia della nostra evoluzione. La paura è virale, il raziocinio e il buon senso non sono virali, sono virtù di pochi, anche perché è difficile quando siamo sommersi da un’informazione martellante. Questa confusione mediatica, questa esagerazione, questa frenesia: da noi comunicano tutti, abbiamo l’esperto ad ogni trasmissione, quando non abbiamo i talk show, che è la cosa più antiscientifica che ci sia, dove si intersecano dialoghi che vanno dal politico all’economico, al sociale, al medico-scientifico. In Italia, abbiamo pochissimi virologi e la maggior parte di quelli validi, riconosciuti all’estero, non sono mai apparsi sugli schermi televisivi. In Germania, a parlare è solo uno. Nel Regno Unito, sono solo due. In America, parla Tony Fauci. Qua da noi parlano tutti, ex virologi, pseudo-virologi. Questo è anche colpa di chi interpella dei cosiddetti esperti, gli attribuisce una conoscenza e non guarda il curriculum”, continua l’esperto.
“Crisanti è un mio allievo, nel senso che accademicamente l’ho chiamato io da Londra. Non è un virologo, non ha mai pubblicato un lavoro di virologia. Devo dire che negli ultimi 10 anni non ha pubblicato neanche lavori di microbiologia, ma è un esperto di zanzare. Fa anche lui il suo decreto della Presidenza della Repubblica e sancisce un lockdown ma io mi chiedo a che titolo? E poi su che base? L’unica cosa che ci deve mettere in guardia è questo aumento esponenziale del virus, che dobbiamo assolutamente ridurre. Ma chi ce lo può dire se faremo un lockdown? Io penso che saremo costretti a fare, casomai, dei lockdown ristretti nello spazio-tempo quando saremo in grado di bloccare delle singole esplosioni, ma un lockdown generalizzato questo Paese non se lo può permettere”, conclude Palù.