Coronavirus, quando arriverà il vaccino in Italia? Sarà sicuro? A chi sarà somministrato per primo?

Ci si interroga in merito al vaccino contro il coronavirus: quando arriverà realmente in Italia? Sarà sicuro? A chi sarà somministrato per primo?
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Un lunedì che si apre all’insegna del coronavirus. Siamo a ridosso della “seconda ondata“, con un crescente aumento dei casi ma con una differenza fondamentale rispetto alla prima: la maggior parte sono asintomatici.

E mentre è atteso per oggi, massimo domani, il nuovo Dpcm che introdurrà una vera e propria svolta nell’approccio a questa malattia, ci si interroga in merito al vaccino. Quando arriverà realmente in Italia? Sarà sicuro?

A queste domande risponde, in un’intervista realizzata da Adriana Bazzi per il Corriere della Sera, Carlo Federico Perno, professore di Microbiologia all’Università di Milano e direttore della Medicina di laboratorio all’Ospedale Milano Niguarda.

Sembra infatti che entro la fine del 2020, come annunciato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in Italia arriveranno le prime dosi di vaccino. Ipotesi confermata dal professor Perno, il quale spiega che  “l’Italia ha opzionato l’acquisto di un vaccino contro il nuovo coronavirus, peraltro ancora in fase di sperimentazione. La possibilità reale di somministralo alla popolazione dipenderà, poi, dall’evoluzione delle ricerche scientifiche in corso che dovranno dimostrare la sua efficacia e sicurezza”.

L’esperto fa dunque il punto sull’evoluzione della ricerca: Attualmente si contano 182 cosiddetti «candidati» vaccini contro il Sars-Cov2, nelle prime fasi di valutazione, e quaranta già in sperimentazione nella cosiddetta fase 3, cioè sull’uomo. Le sperimentazione di fase 3 stanno dimostrando che molti di questi preparati stimolano la produzione di grandi quantità di anticorpi, capaci di neutralizzare il coronavirus. Alcune di queste ricerche hanno il supporto di dati scientifici forti e di solide pubblicazioni nella letteratura scientifica. Per altre, invece, abbiamo a disposizione solo dichiarazioni di efficacia”.

Adesso, dunque, quello che è necessario capire è se la produzione di anticorpi neutralizzanti contro il virus è in grado di difendere dall’infezione vera e propria: “Va ancora dimostrato. – chiarisce l’esperto – L’esperienza dei vaccini contro il virus dell’Aids insegna: alcuni preparati si erano rivelati capaci di stimolare la produzione di anticorpi anti-Hiv, ma incapaci di proteggere dall’infezione. Per verificare che il vaccino anti-Covid funzioni davvero bisognerebbe dimostrare che i vaccinati non si infettano quando vengono a contatto con il virus. Ed è quello che si cercherà di valutare nei prossimi mesi”.

In sostanza, in tempi di pandemia acquistare un vaccino diventa una vera e propria scommessa: “Siamo di fronte a una situazione unica nella storia delle vaccinazioni. La scelta politica era fra il non fare nulla e attendere oppure opzionare un vaccino, sperando che nel frattempo gli studi ne confermino la reale efficacia. In questo secondo caso avremmo presto a disposizione le dosi e guadagnato tempo. Altrimenti, l’investimento si rivelerebbe uno spreco. Il presidente Trump e la Fda, l’agenzia del farmaco americana, per esempio, hanno autorizzato la produzione di un vaccino prima della definitiva dimostrazione della sua efficacia”.

Inevitabile dunque, un po’ di diffidenza da parte dei cittadini i quali temono che un vaccino realizzato in maniera “veloce”, potrebbe essere pericoloso per chi lo assume. Ma non occorre allarmarsi, precisa il professor Perno: “Non c’è motivo per allarmarsi. Qualsiasi vaccino, prima di essere somministrato alla popolazione, dovrà avere il supporto di dati scientifici riconosciuti da tutti che ne dimostrino l’efficacia e la sicurezza”.

A chi sarà, dunque, somministrato come priorità?Questo è un altro argomento in discussione. C’è chi dice a chi è più a rischio: anziani, immunodepressi, operatori sanitari. Al momento, però, il vaccino è sperimentato soprattutto su persone giovani e sane. Ecco perché le ricerche si stanno allargando anche ad altre categorie di soggetti”.

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