Meteo e Covid-19, diminuiscono le ore di sole in Europa e il contagio aumenta: novembre e dicembre saranno i mesi più difficili

Belgio e Paesi Bassi hanno praticamente azzerato i contagi tra maggio e agosto, che invece hanno ripreso a crescere in maniera decisa tra settembre e ottobre: la relazione tra soleggiamento e contagio
MeteoWeb

La pandemia di Covid-19 ruggisce nella sua seconda ondata in Europa, provocando, in valori assoluti, contagi più alti rispetto alla prima ondata della scorsa primavera. Oggi, 29 ottobre, l’Italia registra 26.831 casi positivi su 201.452 tamponi (positivo il 13,31% dei tamponi effettuati). Estendendo lo sguardo al resto d’Europa, possiamo osservare che oggi il Regno Unito ha registrato 23.065 nuovi casi, il Belgio 21.048, la Polonia 20.156, la Germania 14.844 (dato ancora parziale), i Paesi Bassi 10.264, la Svizzera 9.386, l’Ucraina 7.342, l’Austria 4.453 e restiamo in attesa dei dati di Spagna e Francia che arriveranno in serata.

belgioBelgio e Paesi Bassi avevano praticamente azzerato i contagi tra maggio e agosto, ma poi il ritmo delle infezioni ha ripreso a crescere in maniera decisa tra settembre e ottobre. Austria e Svizzera avevano azzerato i casi tra maggio e inizio luglio, con forte ripresa dei contagi tra settembre e ottobre. In Regno Unito il contagio ha ripreso la sua corsa a fine settembre, dopo una riduzione nei mesi estivi. Ancor più emblematico il caso della Polonia: solo poche centinaia di casi durante la prima ondata, estate senza problemi e ripresa decisa dei contagi a metà settembre fino ai 20.000 casi giornalieri attuali.

Questi dati dimostrano chiaramente la correlazione tra diffusione del contagio e soleggiamento, uno dei fattori meteorologici che influiscono maggiormente sulle epidemie virali che si trasmettono per via respiratoria, grazie all’azione dei raggi ultravioletti. A maggio, dal Regno Unito all’Austria fino alla Polonia ci sono circa 15 ore di sole , che si riducono a 12 nel mese di ottobre per poi scendere a 8 tra novembre e dicembre.

Questi dati spiegano l’andamento della pandemia in Europa finora e lasciano immaginare quello che ci aspetta nei prossimi mesi. Con ogni probabilità, novembre e dicembre saranno i mesi più difficili nel continente, con il numero di ore di sole minimo durante tutto l’anno: mancherà, dunque, l’azione positiva dei raggi ultravioletti e questo favorirà la diffusione del contagio. Da gennaio, le ore di sole inizieranno ad aumentare e, almeno da questo punto di vista, la situazione inizierà a migliorare, come già accaduto con la prima ondata che è terminata in concomitanza con l’aumento delle ore di sole della scorsa primavera.

Inoltre, da questa panoramica di dati, emerge che alcuni piccoli Paesi europei hanno un numero maggiore di casi rispetto alla popolazione, se confrontati con l’Italia (10.203 casi ogni milione di abitanti), il che significa che il virus si è diffuso maggiormente tra la popolazione. È il caso del Belgio con 31.736 casi ogni milione di abitanti (11 milioni di abitanti totali), dei Paesi Bassi con 19.260 casi ogni milione di abitanti (17 milioni di abitanti), della Svizzera con 16.719 casi ogni milione di abitanti (8,5 milioni), dell’Austria con 10.412 casi ogni milione di abitanti (circa 9 milioni di abitanti). La Polonia ha 8.437 casi ogni milione di abitanti (38 milioni di abitanti totali).

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