L’Azerbaijan è un paese che ha una lunga storia con tradizioni antiche che vengono valorizzate in strutture d’eccellenza come il Museo del Tappeto di Baku.
Qui, in una scenografica esposizione inserita in una struttura con la sua forma che sembra provenire da un sogno da Le mille e una notte, è possibile ammirare tappeti preziosissimi, tappeti dal design moderno, pezzi che nelle loro trame raccontano la storia azera e quelli più umili e che narrano di come la tessitura dei tappeti sia profondamente legata alla quotidianità della popolazione.
La capitale azera
Baku è la capitale dell’Azerbaijan e la sua più grande città nonché il più grande porto di tutto il Caucaso. La prima citazione scritta della città è dell’885 d.C. in occasione dell’inizio della dinastia degli Abbasidi, un califfato musulmano; in seguito, la storia vide la città passare nelle mani di dinastie turche e persiane e capitolare, infine, nel 1723 arrendendosi alle truppe dello zar di Russia.
Alla fine del 1800 il boom petrolifero diede un forte impulso urbanistico e industriale alla capitale, ma fu solo dopo il crollo dell’Unione Sovietica e l’indipendenza del Paese, ottenuta nel 1991, che la città poté godere della forte spinta all’innovazione che l’ha caratterizzata nell’ultimo quarto di secolo e l’ha indotta a eliminare gradualmente l’influenza sovietica della struttura cittadina.
Oggi Baku è una capitale moderna in cui si mescolano edifici futuristici come le Flame Towers, palazzi di sovietica memoria e quartieri dalla chiara impronta europea.
In questa commistione di stili si cela la meraviglia della cittadella medievale e alcuni tra i più bei musei azeri come: il National Museum of Azerbaijan, nella dimora del magnate petrolifero Haji Zeynalabdin Taghiyey, che offre una completa immersione nella storia, il Museo Nizami della letteratura dell’Azerbaijan e il Museum of Modern Art, disegnato da Jean Nouvel e che espone opere di artisti azeri così come di molti artisti internazionali appartenenti ad un arco di tempo che va dalla metà del XX secolo ai giorni odierni.
Il Museo del Tappeto di Baku
Fiore all’occhiello della città è il Museo del Tappeto di Baku con l’inconfondibile ed evocativo aspetto dalla forma di un tappeto arrotolato.
Il museo si sviluppa su tre piani e custodisce circa 11.000 pezzi che preservano l’arte che più di ogni altra connota il Paese ovvero quella della tessitura dei tappeti, stimata per la sua antichità e pregio tanto da essere stata inserita tra i Patrimoni immateriali dell’umanità dall’Unesco dal 2010.
La tessitura dei tappeti può essere considerata la più antica forma d’arte e di economia dell’Azerbaijan. La Via della Seta passava proprio dal Paese ed ebbe un ruolo chiave nel potenziamento della produzione e del commercio dei tappeti che sin dal XIV secolo furono conosciuti, apprezzati e diffusi in Europa.
Il Museo del Tappeto di Baku fu inaugurato nel 1967 e accoglie opere di artisti del passato e di artisti contemporanei oltre a una molteplicità di arazzi e tappeti della cultura nazionale.
Sono presenti al suo interno le quattro tipologie di tappeto tessuto in Azerbaijan: Guba-Shirvan, Ganja-Gazakh, Karabakh e Tabriz. Il più antico tappeto qui conservato è lo “Ajdahali”, Il Drago, che risale al XVII secolo, proviene da Karabakh, ed è stato lasciato in eredità al Museo da un collezionista americano nel 2013.
Qui sono esposti anche tappeti di uso quotidiano, utilizzati per realizzare le capanne dei pastori o per celebrare i matrimoni e reperti come costumi tradizionali, gioielli e manufatti antichi che tramandano la millenaria arte della realizzazione di questi pregiati manufatti.
Ma nel museo trovano anche posto le opere di artisti contemporanei come quelle di Faig Ahmed che reinterpreta la tradizione stravolgendone gli schemi compositivi e inventando un linguaggio completamente nuovo.
In questo scenario entusiasmante non mancano le sale interne nascoste tra gli archi, dove seduti sui divani ricoperti dai tappeti di lana azera si può fumare il narghilè o consumare il rito del te come vuole l’usanza popolare, facendo così esperienza di come il tappeto accolga usi e costumi senza tempo.