Nuova variante di SARS-CoV-2, “presente in tutto il Regno Unito, ci attendiamo un’impennata dopo Natale”: 3 ipotesi sull’origine

La nuova variante è comparsa per la prima volta a fine settembre in Inghilterra, per poi diffondersi sempre di più: in Regno Unito prevista impennata dei contagi
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Nelle scorse ore, la nuova variante di SARS-CoV-2 ha attirato grandi attenzioni e un allarmismo ingiustificato a detta dei maggiori esperti, nazionali e internazionali. “I virus mutano, è naturale e previsto”, ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha sottolineato che “finora non ci sono prove che causi malattie gravi o abbia una mortalità superiore”.

La variante inglese di SARS-CoV-2 è diffusa non solo a Londra e nel sud-est della Gran Bretagna, ma in tutto il Paese, dove è prevista un‘impennata di contagi dopo le feste di Natale. Lo ha detto, nel corso di una conferenza stampa con il premier britannico Boris Johnson, il Capo consigliere scientifico della Gran Bretagna, Patrick Vallance. Di qui il consiglio a evitare spostamenti, sottolineando che le misure di restrizione ora sono “ancora più importanti” data la “rapida trasmissibilità” della nuova variante. Vallance ha inoltre detto che è probabile che i contagi aumentino dopo il periodo natalizio e ciò porterà a restrizioni ancora più severe. Sia lui che il primo ministro britannico hanno ribadito che non vi è alcuna indicazione che i vaccini non saranno efficaci nel combattere la nuova variante.

La nuova variante è comparsa per la prima volta a fine settembre in Inghilterra, per poi diffondersi sempre di più. L’Oms ha annunciato che è ormai presente in 5 Paesi, oltre al Regno Unito: Italia, Australia, Islanda, Danimarca e Olanda. Tre le ipotesi fatte dall’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control) sull’origine della variante inglese, visto l’insolito alto numero di mutazioni della proteina spike, “non e’ emersa attraverso il graduale accumulo di mutazioni in Gran Bretagna”. La prima ipotesi e’ che si sia sviluppata con una prolungata infezione da SARS-CoV-2 in un paziente immunodepresso, in cui possono essersi accumulate piu’ mutazioni capaci di eludere il sistema immunitario. L’altra e’ che, grazie ad un processo di adattamento il virus, presente negli animali, sia stato ritrasmesso all’uomo dall’animale, come accaduto negli allevamenti di visioni in Danimarca e Olanda. La terza ipotesi e’ che la variante sia emersa attraverso la circolazione in Paesi con poca o inesistente copertura di sequenziamento genetico.

coronavirus 01“Con l’implementazione della vaccinazione” contro SARS-CoV-2 “è necessario garantire uno stretto monitoraggio” delle persone immunizzate “per identificare possibili fallimenti vaccinali e infezioni emergenti. Gli isolati di virus da questi casi dovrebbero essere sequenziati e caratterizzati geneticamente e antigenicamente”. E’ l’indicazione data dall’Ecdc in un documento sul rapido aumento di casi della variante inglese, caratterizzata da mutazioni multiple della proteina spike. “Le autorità sanitarie e i laboratori sono invitati ad analizzare e sequenziare gli isolati di virus in modo tempestivo per identificare i casi della nuova variante – spiega il centro europeo – Le persone con un collegamento epidemiologico a casi con la nuova variante o una storia di viaggio in aree note per essere colpite dovrebbero essere identificate immediatamente per testare, isolare e seguire i loro contatti al fine di fermarne la diffusione“. Se vengono identificati casi di variante Gb o altre nuove varianti potenzialmente preoccupanti, “i Paesi devono notificarlo tramite il sistema di allarme rapido dell’Unione europea”. L’Ecdc aggiunge inoltre che “i casi sospetti di reinfezione da Covid-19 devono essere seguiti e strettamente accompagnati dal sequenziamento dei rispettivi isolati di virus. Allo stesso modo, devono essere ulteriormente studiati i casi che hanno un insuccesso del trattamento con plasma convalescente o anticorpi monoclonali”.

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