C’è una linea sacra che percorre tutta l’Europa e arriva fino in Terra Santa: è la Linea di San Michele, un percorso che segue una linea retta lungo cui 7 santuari, legati all’Arcangelo Michele, sono sorti durante i lunghi secoli medievali.
La Linea di San Michele è un misterioso viaggio che attrae i pellegrini che sentono in questi luoghi rinsaldarsi il vincolo di fede con l’Arcangelo che scacciò il diavolo all’inferno, ma è anche una meta culturale che dall’Irlanda, la Cornovaglia e la Francia approda per ben due volte in Italia, per poi proseguire in Grecia e terminare in Israele, non mancando mai di sorprendere e stupire con la magnificenza di maestose edificazioni.
Il culto di San Michele Arcangelo
L’arcangelo Michele ricorre cinque volte nelle Sacre Scritture: in particolare, nel libro di Daniele, è raffigurato come il capo supremo dell’esercito celeste e guerriero contro i nemici della Chiesa, mentre nel libro dell’Apocalisse Michele è il principe degli angeli fedeli a Dio che combatte e scaccia il drago, cioè Satana, e gli altri angeli ribelli.
Dall’oriente il culto dell’Arcangelo Michele si diffuse e si sviluppò nelle regioni mediterranee in particolare in Italia, dove giunse assieme all’espansione del cristianesimo.
Nel V secolo sul promontorio del Gargano sorse il più antico e più famoso luogo di culto micaelico dell’occidente: il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo. Presto questo santuario divenne un luogo cardine per la diffusione del culto dell’Arcangelo Michele in tutta Europa e rappresentò un modello per l’edificazione di tutti i santuari angelici che furono eretti in seguito.
I colli, le cime dei monti, i luoghi impervi ed elevati ma che anche le grotte profonde furono ritenuti le sedi più consone al culto degli arcangeli e in particolare di quello di San Michele.
Da quel primo santuario sul Gargano presto sorsero altri analoghi santuari in luoghi impervi in tutta Europa: in Francia nell’VIII secolo sulla costa della Normandia fu costruito le Mont-Saint-Michel, mentre in Val di Susa il culto di San Michele approdò già nel VI secolo con una colonia eremitica che si tradusse nell’edificazione della Sacra di San Michele, l’abbazia che sorge sullo sperone roccioso del monte Pirchiriano e che si trova tutt’ora al centro di una via di pellegrinaggio di oltre 2.000 chilometri che unisce tutta l’Europa e giunge fino in Terra Santa.
La linea di San Michele
La linea di San Michele è una misteriosa linea immaginaria che sembra unisca 7 monasteri, dall’Irlanda a Israele.
La leggenda narra che la linea rappresenti il colpo inferto con la sua spada dall’Arcangelo quando scacciò per sempre il diavolo relegandolo all’inferno. Un monito del Santo affinché vengano sempre rispettate le leggi di Dio ed i fedeli proseguano nella rettitudine.
I principali santuari: quello di Mont-Saint-Michel, la Sacra di San Michele e il Santuario di Monte Sant’Angelo sul Gargano sono tutti equidistanti, ma le affascinanti coincidenze che ammantano di mistero la Linea di San Michele non finiscono qui: pare, infatti, che la Linea Sacra sia in perfetto allineamento con il tramonto del sole nel giorno del Solstizio di Estate.
Skelling Michael
Il tracciato della Linea di San Michele inizia in Irlanda, su un’isola deserta, l’isolotto piú grande delle due isole Skellig, che prende il nome di Skelling Michael, termine che in gaelico irlandese significa “roccia di Michele”.
La Skelling Michael è situata a circa 17 chilometri dalle coste del Kerry, ed è un luogo di notevole importanza sia a livello paesaggistico che naturalistico, ma soprattutto per la presenza di uno straordinario quanto poco accessibile monastero di origine cristiana costruito nel 588 d.C. e situato sulla sua sommità.
Il monastero rappresenta uno dei primi esempi di architettura cristiana del Nord Europa ed è divenuto patrimonio dell’umanità protetto dall’UNESCO dal 1996 e dello stesso, nel 1910 lo scrittore George Bernard Shaw scriveva: “Un incredibile, impossibile, folle posto che ancora induce devoti a strisciare in antri bui e a baciare “pietre di panico” che si gettano a 700 piedi d’altezza sull’Atlantico”.
La leggenda narra che in questo isolotto l’Arcangelo San Michele apparve a San Patrizio per aiutarlo a sconfiggere le forze del male.
St. Michael’s Mount
La linea si dirige a sud dove su un isolotto della Cornovaglia che con la bassa marea si unisce alla terraferma, si tratta di St. Michael’s Mount che prende il suo nome dall’Arcangelo Michele poiché secondo la leggenda sarebbe qui apparso a un gruppo di pescatori nel 495 d.C..
Più tardi alcuni monaci Benedettini, provenienti da Mont-Saint-Michel in Francia, su indicazione dello stesso San Michele Arcangelo, edificarono un’abbazia, della quale oggi rimangono solo il refettorio e la chiesa, incorporata poi nel corso del XVI secolo in un Castello fortezza che si può tuttora visitare e ammirare.
Mont-Saint-Michel
La linea sacra prosegue nella Bassa Normandia francese dove si trova la perla magica di Mont-Saint-Michel unisce la storia millenaria del borgo medievale e la maestosità dell’abbazia benedettina che si uniscono allo spettacolare gioco delle maree sigiziali facendo del sito uno dei più visitati della Francia.
Mont-Saint-Michel è definito come un isolotto roccioso con una circonferenza di circa 960 metri e per la sua straordinaria bellezza, dal 1979, è stato inserito dall’Unesco tra i Patrimoni mondiali dell’umanità.
Secondo la leggenda, nel 709 d.C., l’arcangelo guerriero San Michele sarebbe sceso dal cielo quando mancava meno poco alla fine del mondo e avrebbe imposto al vescovo di Avaranches, Oberto, un’impresa eccezionale: quella di costruire sul Mont Tomb, un masso alto 76 metri, una chiesa.
Mont Saint-Michel: la perla magica della Normandia
Sacra di San Michele
A 1000 chilometri di distanza ed esattamente al centro della Linea Sacra si trova la Sacra di San Michele è un’imponente abbazia che evoca una bellezza, un fascino e un mistero unici, derivanti dalla sua struttura altomedievale, dalla sua ubicazione in altura e da uno scenario fortemente suggestivo.
La Sacra è un luogo denso di spiritualità la Sacra, infatti, è di San Michele perché nasce e cresce con la sua storia e le sue strutture attorno al culto di San Michele che approdò in Val di Susa nei secoli V o VI.
La sua costruzione della Sacra di San Michele avvenne tra il 983 e il 987 d.C. e divenne presto un punto di sosta per pellegrini di alto rango che percorrevano la Via Francigena e una sorta di centro culturale internazionale. Al centro di questa via di pellegrinaggio di oltre 2.000 chilometri che univa, un tempo come oggi, tutta l’Europa sino a giungere in Terra Santa, si trova proprio l’abbazia della Sacra.
La Sacra di San Michele: l’abbazia de “Il nome della rosa”
Santuario di San Michele Arcangelo
Un altro salto di 1000 chilometri a sud e si giunge seguendo la linea retta in Puglia, precisamente sul Gargano, in una caverna un tempo inaccessibile che divenne un luogo sacro: il Santuario di San Michele Arcangelo.
Il Santuario si trova in provincia di Foggia ed è anch’esso Patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 2011; fu costruito intorno al 493 d.C. quando la sua storia si incrociò con quella del Santo nella costruzione della chiesa allo stesso dedicata, a seguito di 3 apparizioni dell’Arcangelo Michele al vescovo di Siponto, Lorenzo Maiorano.
Divenne meta di pellegrinaggio per i fedeli cristiani sin dal VI secolo d.C. e la sacra grotta rimane sino ai giorni nostri un luogo di culto consacrato non da mano umana ma dallo stesso San Michele, tanto da ricevere il titolo di “Celeste Basilica”.
Monastero di Symi
La linea di San Michele traccia il suo percorso fino a una piccola isola di 60 chilometri quadrati della Grecia, precisamente nei pressi di Rodi, essa appartiene all’arcipelago del Dodecaneso e fece parte prima dell’Impero Romano e poi dell’Impero Bizantino.
Dell’isola di Symi nel 1373 d.C., i cavalieri dell’ordine di San Giovanni presero il dominio sottraendola alle incursioni dei pirati saraceni, ma nel 1522 la stessa fu comunque conquistata dall’Impero Ottomano.
Il Monastero di Panormiti fu eretto intorno al XII secolo e conserva una delle più grandi effigi dedicate all’Arcangelo, misura infatti oltre 3 metri.
Il culto è legato a una storia secondo la quale una donna dell’isola ritrovò un’immagine di San Michele che ben presto divenne protagonista di eventi e fatti miracolosi e portò alla costruzione del Monastero proprio sul luogo del ritrovamento del simulacro.
La tradizione vuole che gli oggetti devozionali che vengono lasciati in mare dai devoti di ogni parte del mondo, poi arrivino miracolosamente nella baia del monastero. Sull’isola, inoltre, sono presenti ben 9 chiese dedicate all’Arcangelo Michele corrispondenti ai 9 ordini angelici.
Monastero del Monte Carmelo
Il viaggio lungo la Linea di San Michele si conclude in Israele, nel Monastero del Monte Carmelo ad Haifa che letteralmente significa “vigna di Dio”, è infatti una catena montuosa lunga 39 chilometro presso l’alta Galilea.
Si tratta di un luogo venerato fin dai tempi più remoti, si narra che qui ebbe la sua dimora il profeta Elia che proprio sul Monte Carmelo si scontrò con i 450 profeti di Baal.
La prima fondazione del monastero omonimo risale all’epoca bizantina, quando la grotta sotterranea divenne un luogo del culto dell’Arcangelo Michele di alcuni eremiti.
Il particolare legame dell’Arcangelo Michele con le figure del Profeta Elia e della Vergine, ne fanno un luogo ideale in cui le forze del bene sconfiggeranno le forze del male.