E’ il turno del prossimo miliardario: Richard Branson ha completato la sua tanto attesa missione domenica 11 luglio, viaggiando verso lo Spazio suborbitale, sul primo volo con equipaggio completo di VSS Unity di Virgin Galactic.
Era solo la prima delle due gite spaziali di miliardari pianificate questo mese.
Il capo di Blue Origin Jeff Bezos volerà verso la frontiera suborbitale su New Shepard il 20 luglio, il 52° anniversario dello sbarco sulla Luna dell’Apollo 11. Sarà il primo volo spaziale con equipaggio per New Shepard, che è composta da una combinazione di capsule razzo riutilizzabili.
Blue Origin ha annunciato l’obiettivo del 20 luglio all’inizio di maggio, rivelando anche che la società avrebbe messo all’asta un posto a bordo della missione storica.
All’inizio di giugno l’azienda ha annunciato che Bezos avrebbe partecipato alla missione, insieme a suo fratello Mark, e alla fine il posto libero è stato venduto per 28 milioni di dollari: non si conosce ancora il nome dell’acquirente, l’identità della persona verrà presumibilmente rivelata poco prima della data di lancio.
Successivamente, il 1° luglio, Blue Origin ha annunciato che la 4ª e ultima persona a salire a bordo di New Shepard è Wally Funk: l’82enne Funk era parte di “Mercury 13”, un gruppo di donne che, all’inizio dell’era spaziale, aveva superato gli stessi test di screening fisiologico a cui la NASA aveva sottoposto i suoi astronauti.
I test di Mercury 13 facevano parte di un programma privato, non NASA. All’epoca l’Agenzia non aveva preso seriamente in considerazione l’idea di accettare astronaute donne. L’Agenzia spaziale non ha lanciato una donna nello Spazio fino alla pietra miliare di Sally Ride e della missione STS-7 dello Space Shuttle Challenger nel 1983.
Wally Funk raggiungerà finalmente lo Spazio questo mese, 60 anni dopo aver dimostrato di meritarlo. Nel frattempo batterà anche un record, diventando la persona più anziana a raggiungere l’ultima frontiera: il primato è attualmente detenuto da John Glenn, che a 77 anni ha partecipato alla missione STS-95 dello Space Shuttle Discovery nell’ottobre 1998.
Virgin Galactic ha annunciato che prevedeva di lanciare il 4° volo spaziale di VSS Unity e che Branson sarebbe stato a bordo, il 1° luglio, lo stesso giorno in cui è stato reso noto che Wally Funk sarebbe salita a bordo di New Shepard. Branson e Virgin Galactic hanno sottolineato che Unity avrebbe volato l’11 luglio semplicemente perché era pronta a farlo e che non era una mossa per battere Bezos nella corsa allo Spazio. E’ però difficile immaginare che Blue Origin e il suo capo non fossero almeno un po’ seccati dalla tempistica.
Blue Origin ha recentemente ricordato che New Shepard è in grado di superare la linea di Kármán (il limite di 100 km di altezza che è considerato da molti il confine dello Spazio) e che VSS Unity invece non può farlo.
“Fin dall’inizio, New Shepard è stata progettata per volare al di sopra della linea di Kármán, quindi nessuno dei nostri astronauti ha un asterisco accanto al proprio nome. Per il 96% della popolazione mondiale, lo Spazio inizia a 100 km dalla linea di Kármán, riconosciuta a livello internazionale,” si legge in un tweet pubblicato da Blue Origin il 9 luglio. “Solo il 4% del mondo riconosce un limite inferiore di 80 km o 50 miglia come inizio dello Spazio. New Shepard vola al di sopra di entrambi i confini. Uno dei tanti vantaggi di volare con Blue Origin“, ha aggiunto la compagnia in un altro tweet.
Forse non c’è poi più di tanto sarcasmo dietro i due tweet: dopo tutto, evidenziare i vantaggi del tuo sistema di volo spaziale rispetto a quello del tuo principale concorrente ha senso commerciale. In ogni caso, Blue Origin ha augurato a Virgin Galactic un volo sicuro e l’azienda si è congratulata dopo l’atterraggio di VSS Unity.
Domenica Bezos ha scritto su Instagram: “Congratulazioni per il volo. Non vedo l’ora di unirmi al club!”