Ponte sullo Stretto, Salvini sul rischio sismico: “in Giappone e Turchia è molto più alto, ma fanno ponti enormi”

Ponte sullo Stretto, il ministro Salvini interviene sul problema del rischio sismico e della sismicità
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Le stime minori comportano per la sola Sicilia un aumento di ricchezza tra i 5 e i 6 miliardi di euro all’anno per maggiori velocità. Entro il 31 luglio 2024 ho l’intenzione di fare approvare il progetto esecutivo e quindi far partire i lavori. Ci sarà un risparmio ambientale enorme“. Lo ha affermato il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini a ‘Radio Anch’io’ su Rai Radio 1, commentando il decreto legge sul Ponte sullo Stretto approvato ieri dal governo in Consiglio dei Ministri. Quanto alle critiche sollevate dal leader di Azione Carlo Calenda che, agli stessi microfoni, ha rimarcato il fatto che in Sicilia non ci sono nemmeno le strade, Salvini ha replicato: “non stiamo parlando del Terzo mondo, sarò in Sicilia la settimana prossima, a Taormina, a inaugurare i lavori per la galleria della nuova ferrovia tra Catania e Messina, abbiamo appena stanziato 2 miliardi per il collegamento veloce tra Palermo e Catania, due ore in tutto, e stiamo intervenendo con Anas per dighe e strade“. “Siamo qua da 4 mesi – ha aggiunto Salvini – non può arrivare Calenda dicendo: non serve il Ponte che l’Italia attende da 50 anni perché in 4 mesi non hanno finito strade e ferrovie“.

Salvini ha commentato anche il tema del rischio sismico, spiegando che “la sismicità c’è in Italia come c’è, peggio, in Turchia e in Giappone e ci sono grandi ponti in tutti quei Paesi. Il progetto del ponte è antisismico, è stato approvato e validato da società italiane, spagnole, giapponesi e americane e quindi più alta è una struttura, più resiste alla sismicità, non esiste nessun problema di maree, di vento, di sismicità. Facciamo un’opera perché stia in piedi e perché duri nei secoli“.  Sul rischio sismico, il Ponte sullo Stretto ha già incassato l’OK tecnico anche di INGV e protezione civile. I massimi rappresentanti dei due enti, infatti, in alcune interviste hanno chiarito che la sismicità della zona non è un problema che può impedire la realizzazione del Ponte, e che ci sono le competenze e le capacità tecnologie, “soprattutto tra gli ingegneri italiani“, per realizzare un Ponte assolutamente sicuro nonostante i forti terremoti che possono colpire l’area. Le parole di Carlo Doglioni, presidente INGV, e quelle di Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile, confermano quella che è una banalità tecnica (altrimenti come starebbero in piedi grandi ponti sospesi in Turchia, Giappone o California?) ma che molto spesso viene utilizzata in modo ideologico e strumentale dagli oppositori del Ponte sullo Stretto di Messina.

Con la Lega al Governo, un risultato storico per l’Italia affinché, dopo decenni di chiacchiere e politiche del no, il Paese torni centrale in Europa, con un’opera strategica e all’avanguardia che porterà sviluppo e opportunità di crescita per il Sud e per tutto il Paese. L’impegno di Matteo Salvini e della Lega, a Roma come a Bruxelles, è a tutto campo: dalla battaglia contro le assurde e discriminatorie restrizioni al Brennero che penalizzano imprese e lavoratori italiani fino all’intesa tra Ministero Trasporti e Bei per sviluppare in maniera moderna il trasporto ferroviario al Sud, passando per gli importanti risultati sui Ten-T per avere territori sempre meglio collegati. Ora, grazie all’impegno di Matteo Salvini, un passo in avanti decisivo per il Ponte sullo Stretto, una infrastruttura fondamentale che Sicilia e Calabria attendono da troppo tempo. Avanti così, per un’Italia sempre più protagonista in Europa“. Così in una nota gli europarlamentari della Lega componenti della commissione Trasporti Marco Campomenosi (capo delegazione), Massimo Casanova, Annalisa Tardino.

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