Il Ponte sullo Stretto sarebbe rimasto aperto al traffico con il vento di oggi?

Il forte vento che oggi ha flagellato Calabria e Sicilia pone un interrogativo: in questi casi meteorologici estremi, il Ponte sullo Stretto rimarrà aperto? Ecco cosa dice il progetto
MeteoWeb

Il forte vento che oggi ha flagellato lo Stretto di Messina e, più in generale, Calabria e Sicilia, ha portato molte persone a chiedersi cosa sarebbe successo con il Ponte sullo Stretto: la grande opera che collegherà Calabria e Sicilia con autostrada e ferrovia, sarebbe rimasta aperta al transito oppure no? Per scoprirlo andiamo a vedere cosa prevede il progetto definitivo già approvato nel 2011, e confrontiamo gli scenari estremi previsti in fase progettuale con le condizioni meteorologiche di oggi nello Stretto.

Il progetto definitivo approvato nel 2011, da cui si partirà per il progetto esecutivo da approvare entro luglio 2024 secondo il decreto Ponte approvato dal governo in attesa del via libera definitivo del Senato martedì prossimo dopo l’ok avuto a larga maggioranza dalla Camera quattro giorni fa, prevede testualmente quanto segue:

Quadro aerodinamico – Impalcato aerodinamico di “terza generazione” stabile fino a velocità del vento di 270 km/h. La massima velocità registrata in oltre venti anni di monitoraggio continuo è stata di 128 km/h, raggiunta il 24 novembre del 1991 alle ore 6.10 del mattino.

• Studi aerodinamici su 11 modelli in 7 diversi laboratori, tra più importanti e specializzati al mondo. Canada, Danimarca, Germania, Italia, Regno Unito.
• aperto 365 giorni l’anno 24 ore al giorno. La chiusura del ponte non è prevista se non per eventi eccezionali (velocità del vento superiore a 110 km/h), che si possono verificare con cadenza più che decennale, in media meno di un’ora l’anno. Per venti intensi (dell’ordine di 90 km/h), che si possono verificare alcune ore all’anno, ci saranno prescrizioni sulla velocità massima dei veicoli telonati (come avviene nelle medesime condizioni sulle autostrade che conducono al ponte).

Ebbene, per capire se in una giornata come oggi il Ponte sullo Stretto potesse rimanere transitabile, dobbiamo andare ad analizzare i dati eolici misurati nelle scorse ore. La stazione meteorologica più vicina alla zona in cui sorgerà il Ponte sullo Stretto è quella di Torre Faro, che ha registrato una raffica massima giornaliera in tarda mattinata di 82km/h. Il vento è stato molto più forte nella zona sud dello Stretto, a Reggio Calabria dove ha raggiunto 115km/h per circa 10 minuti intorno alle 11:20 provocando un disastro in città e purtroppo anche una vittima, e nel messinese tirrenico con raffiche di 126km/h a Santa Lucia del Mela sempre intorno alle 11:45 per un quarto d’ora, e 97km/h a Milazzo intorno alle 11:30. In tutti questi casi (Reggio Calabria, Santa Lucia del Mela e Milazzo), ci troviamo però in località relativamente distanti dalla zona del Ponte.

In base ai dati disponibili, quindi, si può dire con assoluta certezza che Sì, in una giornata come oggi il Ponte sullo Stretto sarebbe rimasto aperto e transitabile regolarmente e senza limitazioni. Se invece le raffiche che hanno colpito Reggio Calabria, Santa Lucia del Mela e Milazzo avessero interessato anche la zona del Ponte (cosa che oggi non è accaduta), sarebbe rimasto chiuso al traffico ma soltanto per circa 20-15 minuti, in concomitanza con le raffiche più forti (oltre 110km/h), mentre avrebbe avuto circa 2-3 ore di limitazioni al transito dei veicoli telonati (Tir, furgoni etc. etc.).

Questo tipo di limitazioni sono tuttavia molto frequenti su qualsiasi autostrada in condizioni di vento estremo. E’ una cosa normale, e non riguarda il Ponte, ma qualsiasi tratto autostradale. Proprio oggi, l’Anas ha disposto il provvisorio divieto di transito ai veicoli telonati, furgonati e caravan per un tratto enorme, di oltre 70 chilometri, dell’A2 Salerno-Reggio Calabria, tra lo svincolo di Mileto (Vibo Valentia) e la città di Reggio Calabria, dopo che un Tir si è ribaltato sul viadotto Favazzina. Per evitare ulteriori incidenti, quindi, si è optato per il divieto al transito (ma solo per i mezzi pesanti), che è rientrato dopo poche ore con l’attenuazione dei venti.

Il Ponte sullo Stretto non è altro che un’autostrada e una linea ferroviaria. Avrà, quindi, analoga gestione di qualsiasi autostrada e linea ferroviaria. Che possa chiudere al transito con venti di tempesta ad oltre 110km/h non è certo un limite del Ponte, ma una banalità di qualsiasi autostrada. E che si possa limitare il transito ai mezzi pesanti con venti ad oltre 90km/h è la stessa identica banalità di qualsiasi autostrada.

Le domande da porsi, invece, sono altre: chi è che vorrebbe transitare sul Ponte con vento a 110km/h tanto da sostenere che non andrebbe fatto solo perché in queste condizioni meteo estreme chiuderebbe provvisoriamente? E’ chiaro che secondo questa dottrina, sarebbe inutile costruire qualsiasi autostrada?

E soprattutto: con queste condizioni meteo, i traghetti funzionano o la Sicilia rimane completamente isolata? E’ infatti molto curioso che tutti i super esperti che si interrogano su ogni dettaglio del Ponte, poi vivono con indifferenza il degrado medievale provocato dal fatto che l’unico modo per collegarsi con la Sicilia sia affidato ai mezzi navali esattamente come cento, mille e duemila anni fa.

Ebbene, oggi i traghetti si sono fermati. La Sicilia è rimasta isolata. Le corse degli aliscafi sono state completamente annullate per tutto il giorno. Quelle dei traghetti hanno visto cancellazioni e ritardi, e su quelle poche corse che hanno affrontato il mare in balia delle onde alte 5-6 metri, i pochi viaggiatori a bordo hanno vissuto momenti di panico. Il mare è molto più pericoloso dell’atmosfera, in quanto anche se il vento non è estremo nella zona del traghettamento, spesso capita che si ingrossa per l’ampio fetch provocato dai venti al largo, anche molto al largo nel mar Jonio. Il blocco di aliscafi e traghetti che dipende dal mare in burrasca è molto frequente, quindi non c’è alcun dubbio che il Ponte possa straordinariamente agevolare la mobilità tra la Sicilia e il resto d’Italia in qualsiasi condizione meteorologica, e soprattutto nei giorni di condizioni meteo estreme. Anzi, proprio in situazioni di emergenza il Ponte rappresenterebbe un tassello fondamentale per consentire ai soccorsi di muoversi per raggiungere le zone alluvionate/terremotate in tempo utile per salvare vite umane, a differenza di quanto non potrà mai accadere senza Ponte dovendosi muovere obbligatoriamente via mare, come confermato di recente anche dal Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio.

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