La cerimonia di incoronazione di re Carlo III, da sempre paladino della sostenibilità e dell’ambiente, si terrà oggi, 6 maggio, presso l’Abbazia di Westminster a Londra. Prima dell’evento, Buckingham Palace aveva annunciato che il Re avrebbe riutilizzato gli abiti precedentemente indossati dai suoi predecessori, per la sua incoronazione. Carlo riutilizzerà gli indumenti che sono stati usati nelle cerimonie dal 1821 “nell’interesse della sostenibilità e dell’efficienza,” ha affermato Buckingham Palace.
I paramenti includono il guanto dell’incoronazione con ricami in oro realizzato per suo nonno, per l’incoronazione di Giorgio VI del 1937. Durante la cerimonia, il guanto viene posto sulla mano destra del monarca per ricordare che il sovrano dovrebbe esercitare delicatezza nell’aumentare le tasse. Indosserà anche il “Colobium Sindonis” di suo nonno e la cintura della spada, andando contro la tradizione di farne realizzare una nuova per ogni monarca. Altre riutilizzi includono la “supertunica“, un cappotto a maniche lunghe di seta dorata, realizzato per il re Giorgio V e indossato dai successivi monarchi tra cui Elisabetta. Indosserà anche il Mantello Imperiale realizzato per l’incoronazione di Giorgio IV nel 1821. Il tema della sostenibilità non si limita solo ai paramenti. Re Carlo III riutilizzerà anche la sedia di Sant’Edoardo, la Coronation Chair. Le Chairs of Estate realizzate nel 1953 per l’incoronazione della regina Elisabetta II saranno utilizzate anche insieme alla sedia centrale di St. Edward’s che è stata realizzata oltre 700 anni fa.
Fiori e natura
L’incoronazione di Carlo III riflette la passione di lunga data del Re per la natura e il suo impegno per la tutela dell’ambiente e uno stile di vita sostenibile. Deriso in passato per aver confessato di parlare con le piante, il nuovo Re ha voluto richiamare l’attenzione dei giovani sull’importanza della flora selvatica. In occasione della sua incoronazione, 200mila pacchetti di semi di fiori selvatici verranno distribuiti ai bambini delle scuole primarie di tutto il Paese. Gli alunni saranno incoraggiati a piantare questi semi negli spazi verdi delle loro scuole. Si tratta di un modo per sottolineare il fatto che il Regno Unito ha perso il 98% delle sue aree di fiori selvatici negli ultimi 80 anni.
Buckingham Palace aveva impostato il tono “green” dell’incoronazione fin dall’emissione dell’invito per oltre 2mila persone alla cerimonia nell’Abbazia di Westminster. L’invito mostrava l’Uomo Verde, un’antica figura del folklore britannico che simboleggia l’arrivo della primavera e la rinascita, una corona di foglie di quercia e biancospino e molti fiori. Durante la cerimonia, anche l’abito dell’incoronazione, un lungo mantello che la regina consorte Camilla indosserà all’uscita dell’Abbazia, sarà ricamato con motivi naturalistici. Api, una coccinella e altri insetti adorneranno il lungo strascico di velluto, che sarà punteggiato di fiori come il mughetto – il fiore preferito della Regina Elisabetta II – il mirto, simbolo di speranza, e il delphinium, uno dei fiori preferiti di Carlo. Il paravento utilizzato per nascondere il Re alla vista del pubblico durante l’unzione è inoltre decorato con un albero di 56 foglie che rappresenta tutti gli Stati membri del Commonwealth.
Sostegno incrollabile per ambiente e sostenibilità
Re Carlo è stato un attivista ambientale per tutta la vita: ha istituito diverse iniziative ed è intervenuto durante importanti incontri globali sulla sostenibilità. Alla giovane età di 21 anni, il Principe di Galles ha parlato al Countryside Steering Committee for Wales, esprimendo preoccupazione per l’impatto ambientale dell’inquinamento da petrolio e dei rifiuti di plastica.
Ha anche mostrato la volontà di intensificare l’attivismo ambientale quando ha invitato i delegati dell’Earth Summit delle Nazioni Unite del 1992 a un ricevimento informale presso il Royal Yacht Britannia. Si dice che abbia sfidato i delegati e gli imprenditori a discutere con concretezza le questioni ambientali. Nel 2008 ha tenuto un discorso al Parlamento europeo sottolineando l’urgenza della lotta al cambiamento climatico. Di recente, ha parlato del ruolo del settore privato nel sostenere la decarbonizzazione al vertice delle Nazioni Unite sul clima COP26 nel 2021.
Oltre a parlare in occasione di eventi importanti, re Carlo ha istituito anche diverse iniziative per conto proprio. Ad esempio, ha fondato la Sustainable Markets Initiative nel 2020 con l’obiettivo di avviare un’azione verso un futuro più verde incoraggiando il settore privato ad aumentare i propri sforzi.