Oggi l’anniversario del terremoto di Haiti del 2010, uno dei più catastrofici della storia

Oggi, 12 gennaio, ricorre il 14° anniversario del terremoto di Haiti: il sisma di magnitudo 7 causò ben 250.000÷300.000 vittime
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    Figura 1: Il centro di Port-au-Prince dopo il terremoto di Haiti del 12/01/2010
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    Figura 2: Il Palazzo Nazionale di Haiti, gravemente danneggiato dal terremoto di Haiti del 12/01/2010
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    Figura 3: Edifici danneggiati a Jacmel dal terremoto di Haiti del 12/01/2010
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    Figura 4: Un ospedale di Haiti, distrutto dal terremoto del 12/01/2010
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MeteoWeb

di Alessandro Martelli (esperto di sistemi antisismici, già direttore ENEA) – È dei giorni scorsi l’anniversario del terremoto della Val di Noto, verificatosi in Sicilia dal 9 all’11 gennaio 1693, di magnitudo momento massima Mwmax=7,3, che causò almeno 54.000 vittime e di cui abbiamo già scritto su Meteoweb [1,2]. Però, è anche da ricordare che, oggi, 12 gennaio, ricorre il 14° anniversario del terremoto di Haiti (detto anche di Port-au-Prince, dal nome della capitale di tale Stato e dalla posizione dell’epicentro) del 2010, uno dei più devastanti della storia [3].

Esso fu di magnitudo (sia Richter – M – che momento – Mw) pari “solo” a 7,0, valore estremamente inferiore a quello della magnitudo del sisma più violento accaduto, a livello mondiale, in tempi storici: quello di Valdivia, in Cile, del 22 maggio 1960, che era stato di M=Mw= 9,5, ma aveva provocato “solo” ≈ 3.000 vittime [4,5].

Il valore della magnitudo del terremoto di Haiti è anche nettamente inferiore, ad esempio, a quello che caratterizzò il recentissimo evento (del 01/01/2024) della Penisola di Noto, in Giappone (M=7,6, Mw=7,5168 vittime accertate e 300 dispersi) [3].

È pure inferiore ai valori di magnitudo dei tre terremoti più violenti che risultano aver colpito l’Italia [6], cioè quello già citato della Val di Noto del 09÷11/01/1693 e quelli (ambedue di Mw=7,1):

  • della Calabria Meridionale del 05/02/1783, che uccise quasi 31.000 persone;
  • di Messina e Reggio Calabria del 28/12/2008, che provocò quasi 86.000 vittime

(le vittime di tutti e tre i terremoti suddetti furono causate in parte direttamente dai terremoti ed in parte dai maremoti provocati da enormi frane sottomarine innescate dalle scosse sismiche).

Nonostante quanto sopra sottolineato, il sisma di Haiti causò ben 250.000÷300.000 vittime.

I terremoti che hanno causato, al mondo, il maggior numero di vittime

 I terremoti che hanno causato un numero di vittime maggiore o prossimo a quello provocato dall’evento di Haiti, sono, nell’ordine, i sismi di [7]:

  • Shaanxi (Cina) del 23/01/1556 (Mw=8,0÷8,3, >830.000 vittime);
  • Haiyuan o Gansu (Cina) del 16/12/1920 (M=7,8, ≈ 275.000 vittime) [8];
  • Tangshan (Cina) del 28/07/1976 (M=7,6÷7,8, ≈ 245.000 vittime);
  • Antiochia (attuale Turchia, allora Siria) del 20÷29/05/526 (magnitudo stimata Ms=7,0, ≈ 240.000 vittime);
  • Sumatra (Indonesia) del 26/12/2004 (M=9,1, ›230.000 vittime, in gran parte causate dallo spaventoso maremoto innescato dal sisma) [9];
  • Aleppo (Siria) dell’11/10/1138 (Mw=8,5, ≈ 230.000 vittime).

Noto che i terremoti suddetti (tranne il sisma antico di Antiochia del 526) furono tutti di magnitudo assai superiore a quella dell’evento di Haiti. A tal proposito, è da sottolineare che la violenza di un terremoto non dipende solo dalla sua magnitudo, bensì anche dalla tipologia del terreno del luogo ove esso si verifica, dalla profondità dell’ipocentro (hi) e, in sintesi, dalla distribuzione dell’energia sismica nel campo delle frequenze. La sua capacità distruttiva, poi, dipende fortemente dalla qualità del costruito. Tale capacità distruttiva aumenta enormemente se al terremoto segue un violento maremoto (o tsunami), da esso direttamente innescato (per eventi di M>8,0), ovvero provocato da un’enorme frana sottomarina causata dal sisma.

Infine, noto che il numero delle vittime causate dal terremoto di Haiti è secondo solo a quello che era stato provocato dall’evento di Shaanxi del 1556.

Caratteristiche ed effetti del terremoto di Haiti [7]

L’epicentro del terremoto di Haiti fu nell’entroterra dell’isola, a ≈25 km ad ovest-sud-ovest della capitale dello Stato caraibico, Port-au-Prince, ed a ≈3 km dalla faglia “Enriquillo-Plantain”. La scossa principale si verificò poco prima delle 5 del pomeriggio. La sua profondità ipocentrale fu hi = 13 km. Fu anche diramato un allarme tsunami, che, però fu presto annullato.

La scossa principale fu seguita, nelle ore successive, da una lunga serie di repliche, nell’area della capitale e dei sobborghi adiacenti, 14 delle quali furono di Mw=5,0÷5,9. Il terremoto fu avvertito in una vasta area dei Caraibi (comprendente Cuba), nella Giamaica, nel Venezuela, a Porto Rico e nella confinante Giamaica. Esso coinvolse più di 4 milioni di persone. Dato che la maggior parte della popolazione viveva in povertà, inizialmente (almeno fino a quando non giunsero i soccorsi della comunità internazionale, forniti dal G20, dalla Croce Rossa internazionale, da numerosi Paesi e da molte Onlus), non vi furono mezzi sufficienti per effettuare rapidamente le operazioni di soccorso e (se non a mani nude o con l’assistenza di cani) le ricerche dei sopravvissuti intrappolati sotto le macerie. Furono 3 milioni le persone (su 9 milioni di abitanti) che rimasero senza tetto o furono ferite dai crolli.

Il sisma colpì soprattutto la capitale (ma non solo), distruggendo o danneggiando gravemente molti edifici (Figg. 1÷3), tra i quali il Palazzo Nazionale (sede dell’Assemblea Nazionale di Haiti, Fig. 2), la cattedrale, il Quartier Generale della Missione di Piecekeeping MINUTAH, il Ministero delle Finanze, il Palazzo di Giustizia, alcune edifici scolastici ed universitari, la torre di controllo dell’aeroporto internazionale e la prigione principale dello Stato. Tutti gli ospedali della città furono distrutti o talmente danneggiati da dover essere evacuati (Fig. 4). La distruzione della maggior parte delle infrastrutture, inevitabilmente, provocò ritardi e difficoltà nella distribuzione dei, seppur molti, aiuti umanitari ricevuti da Haiti.

A causa della povertà e dell’isolamento di Haiti, nonché dei gravi danni subiti dalle infrastrutture di comunicazione, per parecchio tempo non fu possibile definire il numero di vittime del sisma. Tra queste vi furono alcune persone famose, come l’arcivescovo di Port-au-Prince ed il capo della Missione ONU di Peacekeeping e stabilizzazione.

Conclusioni

Quanto ho sopra riassunto dimostra che anche terremoti di magnitudo inferiore a quella di eventi già verificatisi in Italia (che, quindi, possono ivi ripetersi) sono in grado di causare moltissime vittime, se le strutture sono malamente costruite. Purtroppo, come ho più volte ricordato, il 70÷80% del nostro patrimonio edilizio risulta tuttora sismicamente insicuro (non essendo neppure in grado di resistere a terremoti già avvenuti in passato). Pertanto, ribadisco, è indispensabile che, in Italia, si rendano finalmente ed urgentemente le nostre costruzioni, di tutte le tipologie (ponti, viadotti, edifici ed impianti a Rischio di Incidente Rilevante – RIR) sismicamente sicure. Ricordo, ancora una volta, che ciò è possibile applicando le moderne tecnologie antisismiche (di cui disponiamo anche noi da decenni [9,10]) in modo ben più esteso di quanto ora facciamo, come è richiesto in numerosi miei aggiornamenti ad una petizione da me lanciata su change.org già il 29 novembre 2020 [11] (che, a tutt’oggi, è già stata firmata da 1.054 persone).

Riferimenti bibliografici

[1] Filomena Fotia (intervista ad Alessandro Martelli): «Tra pochi giorni “l’anniversario dell’ennesimo violento terremoto italiano”: ecco cosa accadde in Sicilia nel 1693 – Prevenzione sismica: l’ing. Alessandro Martelli ricorda “il primo dei terremoti che devastarono la Val di Noto (in Sicilia) in gennaio 1693″», http://www.meteoweb.eu/2021/01/tra-pochi-giorni-anniversario-ennesimo-violento-terremoto-italiano-cosa-accadde-sicilia-1693/1530887/, 6 gennaio 2021.

[2] Peppe Caridi (con intervista ad Alessandro Martelli): «La violentissima scossa dell’11 Gennaio 1693 in Sicilia: 328 anni fa il catastrofico terremoto della Val di Noto – Il terremoto della Val di Noto: una scossa violentissima l’11 Gennaio 1693», http://www.meteoweb.eu/2021/01/la-violentissima-scossa-dell11-gennaio-1693-in-sicilia-328-anni-fa-il-catastrofico-terremoto-della-val-di-noto/1531845/, 11 gennaio 2021.

[3] Alessandro Martelli (a cura di  Redazione Meteoweb): «Il recentissimo terremoto della Penisola di Noto in Giappone: l’ultimo degli eventi violenti verificatisi in gennaio, nel mondo (Italia inclusa)», Meteoweb » Geo-Vulcanologiahttps://www.meteoweb.eu/2024/01/terremoto-penisola-noto-giapponeeventi-violenti-gennaio-mondo-italia/1001345928/, 7 gennaio 2024.

[4] Beatrice Raso (con intervista ad Alessandro Martelli): «I 10 terremoti noti più violenti nel mondo: dal “Grande Terremoto Cileno” M. 9,5 nel 1960 al sisma del Tibet M. 8,6 del 1950 – “Il sisma noto più violento, a livello mondiale, è quello di Valdivia (M = 9,5), che colpì il Cile Meridionale il 22 maggio 1960”, spiega l’Ing. Alessandro Martelli», http://www.meteoweb.eu/2021/01/10-terremoti-violenti-mondo-cile-tibet/1538456/, 26 gennaio 2021.

[5] Alessandro Martelli (a cura di  Redazione Meteoweb): «22 maggio, l’anniversario del terremoto più violento accaduto al mondo, almeno in tempi storici – Il terremoto di Valdivia del 22 maggio 1960 fu preceduto da due violente scosse avvenute il giorno precedente», Meteoweb,  https://www.meteoweb.eu/2023/05/22-maggio-anniversario-terremoto-di-valdivia-piu-violento-mondo/1001248582/, 22 maggio 2023.

[6] Alessandro Martelli (a cura di  Redazione Meteoweb): «La prevenzione sismica – Rischio sismico, isolamento sismico, altre moderne tecnologie antisismiche ed applicazione di tali tecnologie», Meteoweb, Geo-Vulcanologiahttps://www.meteoweb.eu/2023/11/la-prevenzione-sismica/1001328395/, 20 novembre 2023.

[7] «Il terremoto di Haiti del 2010», Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_di_Haiti_del_2010.

[8] Alessandro Martelli, «Seismic risk, prevention and modern anti-seismic systems in Italy», International Symposium Commemorating Haiyuan Earthquake 100 Anniversary», International Research Base of Seismic Mitigation and Isolation of Gansu Province, Lanzhou (Cina), 18 ottobre 2020.

[9] Alessandro Martelli (a cura di  Redazione Meteoweb): «Ieri un violento terremoto ha nuovamente colpito l’Indonesia – Fortunatamente, in Italia, tali eventi sono assai meno frequenti. Forti terremoti, però, si verificano, periodicamente, anche da noi: urgono, pertanto, corrette politiche di prevenzione sismica», Meteoweb, https://www.meteoweb.eu/2023/04/ieri-violento-terremoto-indonesia/1001228439/, 15 aprile 2023.

[10] Alessandro Martelli (a cura di  Redazione Meteoweb): «Politiche di prevenzione del rischio sismico: prime proposte inoltrate al MIT e al MASE – La prevenzione del rischio sismico nelle scuole, negli ospedali e negli impianti chimici RIR, sia di nuova costruzione che esistenti», Meteoweb, https://www.meteoweb.eu/2023/03/politiche-prevenzione-rischio-sismico-proposte-mit-mase/1001215015/, 14 marzo 2023.

[11] Alessandro Martelli: «Che si inizino finalmente ad attuare serie politiche di prevenzione dai rischi naturali!», Petizione on line, Wilmington (Delaware, USA): chang.orghttps://www.change.org/p/presidenza-del-consiglio-dei-ministri-governo-italiano-che-si-inizino-finalmente-ad-attuare-serie-politiche-di-prevenzione-dai-rischi-naturali, San Lazzaro di Savena (Bologna), 29 novembre 2020.

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