La Valle dell’Inferno, situata ai piedi del Gran Sasso, è un luogo che evoca sensazioni contrastanti di fascino e timore. Questo vallone, teatro di eventi drammatici come il recente incidente che ha coinvolto due giovani alpinisti romagnoli, deve il suo nome alla sua conformazione imponente e all’atmosfera maestosa che lo caratterizza. Dominato dalla parete Est del Corno Grande, con le sue rocce a strapiombo e i canaloni scoscesi, questo luogo incarna una natura verticale e selvaggia, capace di stupire e intimorire al tempo stesso. Il protagonista indiscusso di questo itinerario escursionistico è il Paretone, un’enorme bastionata rocciosa che, passo dopo passo, svela tutta la sua complessità. Gli alpinisti che si avventurano lungo le sue vie conoscono bene luoghi iconici come la Comba, il canale Hass-Acetelli, la Farfalla e il canale Iannetta. Ognuno di questi nomi richiama esperienze intense, dove il rischio si mescola al piacere della scoperta e al brivido della sfida. Anche chi si limita a osservare il Paretone dal basso può percepire la forza di questa natura selvaggia, che accompagna i visitatori lungo tutto il cammino.
L’itinerario più frequentato si snoda attraverso la Valle dell’Inferno, una salita ripida che dal rifugio Nino d’Arcangelo conduce fino alla cima del monte Aquila. Da qui, lo sguardo si perde in un panorama mozzafiato che abbraccia ambienti contrastanti: pareti verticali, altopiani, forre profonde e persino impianti sciistici. Nonostante alcuni segni di antropizzazione, questo è un luogo che conserva una dimensione selvaggia, capace di regalare soddisfazioni indimenticabili agli escursionisti più esigenti.
Il massiccio del Gran Sasso si erge come una barriera naturale, interrotta solo da pochi passaggi – i cosiddetti “vadi” – che per secoli hanno rappresentato vie di comunicazione essenziali tra le valli circostanti. Tra questi, il percorso che collega Casale San Nicola al Vado di Corno è uno dei più antichi e suggestivi, una strada frequentata per generazioni da pastori e viaggiatori.
Per chi raggiunge la cima del monte Aquila, è possibile proseguire verso la sella del Corno Grande e affrontare la Direttissima fino alla vetta del Corno Grande. Questo itinerario, con oltre 2000 metri di dislivello, è tra i più spettacolari e impegnativi dell’Appennino, riservato a escursionisti esperti che siano pronti a misurarsi con le difficoltà del terreno. Affrontare questo tratto richiede grande prudenza, utilizzando i cavi di sicurezza solo quando strettamente necessario e mantenendo sempre alta l’attenzione.
Un aspetto curioso riguarda le mappe ufficiali del CAI, che segnalano il percorso con il numero 211A e 214A e un tracciato puntinato che indica difficoltà tecniche. Questa classificazione, però, non sempre rispecchia la realtà del terreno, e si auspica una maggiore chiarezza nelle edizioni future delle carte escursionistiche.
La Valle dell’Inferno e il massiccio del Gran Sasso rappresentano un simbolo dell’Appennino, un luogo dove la natura selvaggia si incontra con la storia e la passione per la montagna. Qui, il fascino dei panorami e la sfida degli itinerari si fondono in un’esperienza unica, riservata a coloro che sanno rispettare e comprendere la forza della montagna.