Coronavirus, la Sicilia ha pochissimi casi e pensa a ripartire: il Governatore valuta la fine del lockdown con il comitato scientifico

La Sicilia guarda a domani e si prepara a ripartire dall'emergenza coronavirus. Il picco sembra ormai alle spalle, con pochissimi casi registrati negli ultimi giorni: adesso si pensa al domani
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La Sicilia guarda avanti e si prepara a ripartire dall’emergenza coronavirus. Il picco sembra ormai alle spalle, con pochissimi casi registrati negli ultimi giorni: adesso si pensa al domani.

Dal 25 marzo, quando nella regione si sono registrati 170 positivi in un giorno, la situazione si è completamente ribaltata, come si evince dal grafico a corredo dell’articolo. L’andamento dei contagi rivela un calo costante, tanto da osservare in soli venti giorni il numero di 43 nuovi casi positivi rilevato nella giornata odierna. Un calo costante, insomma, che fa ben sperare.

Regione CalabriaLe regioni del Sud si sono rivelate modelli virtuosi nella lotta contro il coronavirus: nonostante il pesante contro-esodo verificatosi all’inizio del lockdown (sono in Sicilia sono tornati circa 20.000 cittadini provenienti dalle regioni del Nord, ndr), la diffusione del virus è stata contenuta. Le misure di distanza, i numerosi tamponi e l’individuazione dei focolai con il conseguente impedimento della loro propagazione hanno giocato un ruolo chiave per la Sicilia come per la Calabria, la quale può essere annoverata tra le Regioni con minori casi di nuovo coronavirus nonostante la densità e la sua estensione territoriale .

In conseguenza a ciò il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha inviato una lettera inviata al Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Covid-19 in Sicilia, chiedendo le “strategie adottare per il graduale ritorno ad una più normale vita quotidiana“. Si valuta così concretamente la fine del lockdown nell’Isola. Nel documento, il governatore richiama la “Cabina di regia” varata dal governo nazionale di cui lui  lo stesso fa parte. Musumeci sottolinea quanto “sia indispensabile accompagnare scelte e proposte con una preventiva valutazione di ordine tecnico-scientifico” proprio per avere “una interlocuzione consapevole con lo Stato”.

Il presidente della Regione riconosce che la scelta, da dove ripartire e in quali tempi, non è facile, per questo è “necessario, direi forse indispensabile, che essa sia accompagnata da una strategia sostenuta da basi scientifiche e che individui una gradualità capace di tenere in considerazione il diritto di ciascun cittadino e di ciascun lavoratore, alla sicurezza sotto il profilo sanitario”.

Secondo l’assessore alla Salute Ruggero Razza “è necessario avere già uno sguardo proiettato al futuro che sia supportato da evidenze scientifiche. In questo momento, per usare una metafora automobilistica, è come se fosse entrata in pista una safety-car. Siamo tutti desiderosi di ripartire, o meglio ricominciare, ma dobbiamo capire come e quando, ma soprattutto farci trovare preparati.  Tuttavia, oggi più che mai, ricordo che è fondamentale continuare a rispettare le regole”.

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