Scosse sismiche in corso nel Parmense: c’è da preoccuparsi?

I terremoti più significativi avvenuti nel Parmense in passato: più forti della scossa del 9 febbraio 2024 ma mai violenti
MeteoWeb

di Alessandro Martelli (esperto di sistemi antisismici, già direttore ENEA) – Scosse sismiche molto frequenti, sebbene, sino ad ora, di entità limitata (al massimo, ieri, alle 13:06, di magnitudo M = 4,2, Fig. 1), stanno colpendo il Parmense, in Emilia-Romagna. La preoccupazione della popolazione locale è crescente. Noto che, nel Parmense, si verificarono già, in passato, terremoti più significativi della scossa di ieri, ma mai violenti (cioè, mai di M ≥ 6,0): infatti, essi furono, al massimo di M = 5,7.

I terremoti più significativi avvenuti nel Parmense in passato

Sono da ricordare, nel Parmense, i terremoti, di M > 5,0:

  • del Parmense dell’11 giugno 1438 (M = 5,6), con epicentro in Val di Taro, che provocò lievi crolli a Parma ed a Castelnovo e fu avvertito anche a Fidenza;
  • di Parma del 9 dicembre 1818 (M = 5,3), che danneggiò alcune case e le chiese a Langhirano, a Lesignano de’ Bagni, a San Michele Tiorre e ad Arola (dove vi furono anche 2 vittime), fece crollare  molti comignoli a Parma e fu avvertito fino ad Ancona ed a Milano;
  • di Reggio Emilia dell’11 settembre 1831 (M = 5,5), che provocò danni anche a Parma, oltre che a Sorbolo, a Reggio Emilia, a Modena ed a Sassuolo:
  • di Parma del 13 marzo 1832 (M = 5,5), che interessò soprattutto Parma, Reggio Emilia e Castelnuovo di Sotto;
  • di Parma del 4 luglio 1834 (M = 5,7), che provocò danni a Parma ed a San Vitale di Baganza;
  • della Valle del Parma del  marzo 1898 (M = 5,4), che fu avvertito in una vasta area del Nord Italia, ma non causò vittime e provocò danni consistenti solo nella vallata del torrente Parma (tra le località più colpite vi furono Barbiano, Langhirano e Vidiana, dove alcune case e la chiesa risultarono inagibili);
  • di Parma e Reggio Emilia del 15 luglio 1971 (M = 5,6), che danneggiò un’area ristretta compresa tra le Province di Parma e di Reggio Emilia, soprattutto lungo le due sponde del torrente Enza, nei Comuni di Casalbaroncolo, di Casaltone, di Noceto e di Sorbolo;
  • di Parma del 9 novembre 1983 (M = 5,1), un evento profondo che provocò danni di media entità a Parma, a Collecchio ed in numerosi altri centri abitati (a Parma il Teatro Regio dovette essere chiuso, con spostamento della stagione lirica al Teatro Ducale).

Ricordato quanto sopra, dobbiamo preoccuparci delle scosse in corso nel Parmense? È vero che, come ho recentemente sottolineato [1], anche il Nord Italia non è certamente esente dal rischio sismico e che, in Emilia-Romagna, troppo spesso ci si dimentica dei terremoti disastrosi che colpirono la Regione in passato [2÷13] ed è vero che il sisma è impredicibile, ma lo sciame sismico in corso, se la magnitudo delle scosse resterà limitata ai valori attuali, potrebbe anche aver effetti positivi: quelli di scaricare parte dell’energia sismica accumulatesi nelle faglie. Però, questa conclusione non è sicura, in quanto gli “Esperimenti di previsione dei terremoti” [14], sviluppati nell’ambito di vaste collaborazioni internazionali (in Italia promossi dall’Università degli Studi di Trieste e dall’“Abdus Salam International Center of Theoretical Physics” – ICTP – di Miramare ed ora approfonditi anche da altre Istituzioni) e la cui validità ha già trovato numerose conferme, indicano che è possibile il verificarsi di sismi di M di un valore 0,7 superiore a quello della massima magnitudo degli eventi avvenuti nel passato: se così fosse, non sarebbe da escludere, nel Parmense, la possibilità di un terremoto di M = 6,4, quindi, violento.

Conclusioni

Per evitare che si ripetano tragedie come quelle avvenute, nel passato, in tutt’Italia, cioè pure al Nord, occorre che ovunque, anche nel nostro Paese, siano urgentemente attivate corrette politiche di prevenzione dei rischi naturali, in particolare di quello sismico, come è richiesto dalla petizione «Che si inizino finalmente ad attuare serie politiche di prevenzione dai rischi naturali!» [15], da me lanciata nel 2020. Il numero di firme è già 1.182, ma quanto più elevato esso sarà, tanto maggiore sarà la probabilità che le nostre Istituzioni prestino alla petizione la dovuta attenzione.

Bibliografia

[1] Alessandro Martelli: «Emiliani, nonostante le recenti disastrose inondazioni, non dimentichiamoci della prima scossa del terremoto di 13 anni fa», Meteoweb,  https://www.meteoweb.eu/2023/05/emiliani-inondazioni-terremoto/1001247639/, Reggio Calabria, 21 maggio 2023.

[2] Filomena Fotia (intervista ad Alessandro Martelli): «Terremoti, 904 anni fa il violento sisma di Verona: “L’evento più forte avvenuto nell’area padana di cui si abbia notizia” – Il terremoto del 1117 fu talmente violento da causare, oltre a 30mila vittime, vastissimi danni non solo a Verona e nei territori limitrofi, ma anche in diversi altri centri dell’Italia settentrionale», https://www.meteoweb.eu/2021/01/terremoti-violento-sisma-verona-evento-piu-forte-avvenuto-area-padana/1529603/, Reggio Calabria, 4 gennaio 2021.

[3] Alessandro Martelli: «Anniversari – Tutte le volte che in gennaio la terra tremò. E può farlo ancora – Ascolta la versione audio dell’articolo – I terremoti sono una costante della storia italiana. Nel mese di gennaio cade l’anniversario di alcuni fra i più terribili, fra cui Foligno, Belice e Marsica. Ma la prevenzione? Poco o nulla.», La Nuova Bussola Quotidiana, https://lanuovabq.it/it/tutte-le-volte-che-in-gennaio-la-terra-tremo-e-puo-farlo-ancora, Monza (MB), 16 gennaio 2024.

[4] Alessandro Martelli: «13 gennaio 1915 nella Marsica uno dei terremoti più devastanti ad aver colpito l’Italia – L’anniversario», Vastoweb,  https://www.vastoweb.com/news/attualita/1138084/il-13-gennaio-1915-nella-marsica-uno-dei-terremoti-piu-devastanti-ad-aver-colpito-litalia-, Termoli (CB), 16 gennaio 2024.

[5] Alessandro Martelli: «I più violenti terremoti che, in passato, colpirono l’Italia in gennaio», Ingenio, https://www.ingenio-web.it/articoli/i-piu-violenti-terremoti-che-in-passato-colpirono-l-italia-in-gennaio/, Galazzano (RSM), 17 gennaio 2024.

[6] Alessandro Martelli: «Terremoti, un triste elenco che sollecita l’urgenza della prevenzione», Villaggio Globale, https://www.vglobale.it/2024/01/20/terremoti-un-triste-elenco-che-sollecita-lurgenza-della-prevenzione/, Valenzano (BA), 20 gennaio 2024.

[7] Alessandro Martelli: «Il terremoto del Friuli del 25 gennaio 1348 – Il terremoto del Friuli del 25 gennaio 1348 ebbe magnitudo massima stimata M ≈ 7,0: si stima che le vittime siano state, complessivamente, tra 9.900 e 20.000», Meteoweb,  https://www.meteoweb.eu/2023/01/terremoto-friuli-1348/1001195144/, Reggio Calabria, 25 gennaio 2023.

[8] Luigi Andrea Luppino: «26 Marzo 1511: il tremendo terremoto magnitudo 7 al confine Friuli Venezia Giulia e Slovenia», Meteoweb » News,  https://www.meteoweb.eu/2016/03/26-marzo-1511-il-tremendo-terremoto-magnitudo-7-al-confine-friuli-venezia-giulia-e-slovenia/657957/, Reggio Calabria, 26 marzo 2016.

[9] Filomena Fotia (intervista ad Alessandro Martelli): «Terremoto in Friuli: la nuova “Torre dell’Orologio” del Castello di Gemona protetta da dissipatori sismici – Terremoto in Friuli: a Gemona “i danni furono gravissimi, fu semidistrutto il Castello (inclusa la sua “Torre dell’Orologio”),  simbolo della città», https://www.meteoweb.eu/2021/05/terremoto-in-friuli-la-nuova-torre-dellorologio-del-castello-di-gemona/1675168/, Reggio Calabria, 6 maggio 2021.

[10] Alessandro Martelli: «Le moderne tecnologie antisismiche usate per adeguare e ricostruire il Patrimonio Storico-Artistico»,  Ingenio, https://www.ingenio-web.it/articoli/le-moderne-tecnologie-antisismiche-usate-per-adeguare-e-ricostruire-il-patrimonio-storico-artistico/, Galazzano (RSM), 12 dicembre2022.

[11] Paolo Clemente, Massimo Forni ed Alessandro Martelli: «Introduction – Focus – The Pianura Padana Emilia earthquake», Energia, Ambiente e Innovazione, n. 4-5, https://www.enea.it/it/produzione-scientifica/energia-ambiente-e-innovazione-1/anno-2012/n.-4-5-luglio-ottobre-parte-II, Roma, pp. 1÷5.

[12] Alessandro Martelli: «Ricordando il terremoto dell’Emilia del 20 maggio 2012 – Immagine emblematica degli effetti del terremoto dell’Emilia del 2012 resta quella della distruzione della Torre dei Modenesi, o Torre dell’Orologio, di Finale Emilia», Meteoweb, https://www.meteoweb.eu/2021/05/ricordando-il-terremoto-dellemilia-del-20-maggio-2012-foto/1682541/, Reggio Calabria, 18 maggio 2021.

[13] Alessandro Martelli: «Terremoto dell’Emilia del 2012: il crollo dei capannoni industriali – Nel terremoto che colpì l’Emilia nel maggio del 2012, crollarono molti capannoni industriali e molti altri furono danneggiati: l’Ing. Martelli spiega perché», Meteoweb, https://www.meteoweb.eu/2021/05/terremoto-dellemilia-del-2012-il-crollo-dei-capannoni/1683656/, Reggio Calabria, 19 maggio 2021.

[14] Beatrice Raso: «Sulle spalle di Prometeo – Prevedere i terremoti è possibile e consente di mettere in atto azioni di prevenzione: il Prof. Panza spiega come», Meteoweb » Geo-Vulcanologia, https://www.meteoweb.eu/2020/01/prometeo-prevedere-terremoti-possibile-azioni-prevenzione-panza-spiega-come/1380162/, Reggio Calabria, 26 gennaio 2020.

[15] Alessandro Martelli: «Che si inizino finalmente ad attuare serie politiche di prevenzione dai rischi naturali!», Petizione, chang.org, https://www.change.org/p/presidenza-del-consiglio-dei-ministri-governo-italiano-che-si-inizino-finalmente-ad-attuare-serie-politiche-di-prevenzione-dai-rischi-naturali, 29 novembre 2020.

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