Maltempo: tornado e nubifragi, come nascono i fenomeni estremi

Mix di grande energia in atmosfera e dell'effetto wind shear alla base dei tornado: oggi se ne sono formati diversi
MeteoWeb

In questa giornata di maltempo che ha colpito l’Italia da Nord a Sud due fenomeni sono stati protagonisti: tornado e nubifragi. Sono numerose le trombe marine che si sono formate sui mari italiani, davanti alle coste di Sardegna, Puglia, Calabria e Lazio, e alcune hanno anche raggiunto la terraferma (in questo caso, si può parlare tecnicamente di tornado). Ma come si formano i tornado?

Secondo Gianni Messeri, meteorologo del Consorzio Lamma tra Regione Toscana e Cnr, il meccanismo della formazione dei tornado coinvolge una grande quantità di energia a disposizione a causa dell’elevata temperatura del mare, unita all’effetto wind-shear relativo al modo in cui il vento varia in intensità e direzione con la quota. I tornado o trombe d’aria, sottolinea Messeri, “rientrano nella categoria dei temporali ‘supercellulari’, sistemi temporaleschi a cella singola estremamente persistenti ed intensi. In genere i temporali vengono distinti sulla base della loro organizzazione”.

I diversi tipi di temporali

Eventi convettivi a cella singola: sono tra i fenomeni meteorologici estremi relativamente i più ‘tranquilli’, secondo il meteorologo, in quanto vedono in azione solamente una singola cella temporalesca. In questo caso non si forma il tornado perché manca l’effetto del wind-shear, e le zone di ‘updraft’ (risalita della massa d’aria) e ‘downdraft’ (discesa della massa d’aria) coincidono, “soffocando il temporale” dopo circa 30-45 minuti. Anche questi eventi, comunque, in presenza di elevata energia possono causare fenomeni violenti come venti a oltre 100km/h e grandine con chicchi grossi.

Eventi convettivi multicellulari: sono gli eventi dagli effetti ‘intermedi’ tra quelli a cella singola e supercellulari. Si caratterizzano dal fatto che si hanno numerose celle temporalesche che possono stazionare anche per più di un’ora sulle stesse zone, generando violente precipitazioni, forti colpi di vento e grandinate.

Eventi convettivi supercellulari: sono celle temporalesche singole che riescono a persistere anche per più di un’ora sulle stesse zone dato che l’updraft e il downdraft sono molto separati. Tali supercelle possono essere tornadiche o meno. “Le condizioni per lo sviluppo delle trombe d’aria – ricorda il meteorologo del consorzio Lamma-Cnr – sono innanzitutto la presenza di un forte wind-shear, con i venti che cambiano in velocità e soprattutto direzione con il crescere della quota. Questo determina una separazione della zona di updraft e downdraft e maggior durata al temporale. Molto rilevante è la quantità di energia a disposizione: questa dipende dalla quantità di vapore acqueo in atmosfera legato a sua volta alla temperatura del mare”.

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