Le persone che sospettano un contagio da coronavirus non dovrebbero assumere l’ibuprofene senza consultare un medico. Lo ha detto l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il portavoce dell’Oms Christian Lindmeier ha dichiarato, in conferenza stampa a Ginevra, che non ci sono studi recenti che collegano il farmaco antinfiammatorio con un aumento dei tassi di mortalità, ma ha aggiunto che gli esperti stanno indagando per far luce sulla questione. “Raccomandiamo il paracetamolo, non l’ibuprofene, per l’automedicazione. E’ importante“, ha detto Lindmeier. L’indicazione dell’agenzia delle Nazioni Unite è arrivata dopo che importanti funzionari sanitari francesi avevano messo in guardia dall’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) per Covid-19. Un recente articolo su ‘The Lancet’ aveva avanzato l’ipotesi che alcuni farmaci, incluso l’ibuprofene, possano rappresentare un rischio per i pazienti con Covid-19 che soffrono anche di ipertensione o diabete.
Coronavirus, tutte le bufale sui farmaci: l’Oms fa chiarezza
Il coronavirus alimenta le bufale su internet e social media. Notizie false, o a volte con qualche fondo di verita’, verosimili, tutto pero’ da verificare, diffuse in modo non controllato. In questo caso riguardano farmaci usati da migliaia di persone, come gli anti-infiammatori e gli anti-ipertensivi, che accelererebbero e aggraverebbero il quadro clinico dei malati. Notizie su cui sono intervenuti con posizioni ufficiali anche societa’ scientifiche e l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e l’Oms.
Sui farmaci anti-ipertensivi ACE inibitori e dei sartani e il loro presunto effetto sulla trasmissione ed evoluzione del Covid-19, e’ intervenuta oggi l’Aifa, dopo la posizione espressa nei gionri scorsi dalla Societa’ Italiana dell’Ipertensione Arteriosa, Societa’ Italiana di Medicina Generale e delle cure Primari, Societa’ europea di Cardiologia e dalla Societa’ Italiana di Farmacologia. In una nota ufficiale ha spiegato che ad oggi non esistono prove scientifiche, basate su studi clinici o epidemiologici, sul presunto effetto di questi farmaci e la malattia. Al momento si tratta “solo di ipotesi molecolari verificate con studi in vitro“. Pertanto, in base alle conoscenze attuali, “si raccomanda di non modificare la terapia in atto con anti-ipertensivi nei pazienti ipertesi ben controllati, in quanto esporre pazienti fragili a potenziali nuovi effetti collaterali o a un aumento di rischio di eventi avversi cardiovascolari non appare giustificato“.
Per lo stesso motivo, rispetto all’ipotesi di utilizzare farmaci ACE-inibitori e sartani anche in persone sane a fini profilattici, “e’ opportuno ricordare – continua l’Aifa – che tali farmaci vanno utilizzati esclusivamente per il trattamento delle patologie per cui c’e’ un’indicazione approvata e descritta nel foglietto illustrativo“. L’altra notizia, che ha iniziato a circolare nelle ultime ore, riguarda gli anti-infiammatori, come ibuprofene o l’aspirina, perche’ favorirebbero le forme gravi della malattia. Per sembrare piu’ credibile e’ stata attribuita sia al ministero della Salute che a Walter Pascale, medico dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, che pero’ ha smentito categoricamente e provveduto a denunciare all’autorita’ competente quanto accaduto. Ma intanto nel pomeriggio sul tema si era già espressa l’Oms.