Medicane Apollo nel Siracusano: “mai sentito un vento così forte, le macchine quasi galleggiano nell’acqua” – FOTO

Medicane Apollo, i racconti dei residenti nel Siracusano: "se ti affacci dal balcone non vedi nulla. Non abbiamo mai sentito un vento così forte"
  • Foto Pagina Facebook Meteoscienza / Ansa
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MeteoWeb

Tanti danni e tanta paura oggi per i residenti della Sicilia orientale, alle prese dalla notte scorsa con gli effetti del Medicane Apollo, tra piogge torrenziali, forti venti e mareggiate che ricordano le condizioni di maltempo provocate dagli uragani atlantici, più grandi e potenti. Per i residenti, dunque, una giornata di maltempo continuo, con piogge e venti incessanti.

Oggi il centro del ciclone ha investito in pieno Siracusa, ma qui hanno dato l’emergenza già da lunedì, giorno in cui l’uragano era in avvicinamento. Martedì, mentre Catania si allagava, qui ha piovuto a fasi alterne, ma con una costanza di 10-15 minuti ogni volta. Non abbiamo assistito a veri e propri danni. Si è allagata però la parte più a sud di Siracusa, in particolare la frazione di Targia e Viale Epipoli. Una parte dell’autostrada è stata chiusa e nella contrada Isola è anche caduto un albero che ha ostruito la strada. Se ti affacci dal balcone non vedi nulla. Non abbiamo mai sentito un vento così forte, che aumenta sempre di più in modo graduale. Oggi le più violente raffiche di vento ci sono state tra l’ora di pranzo e le 4 del pomeriggio”. Piero e la sua compagna Concetta, entrambi residenti a Belvedere, frazione di Siracusa, raccontano all’Adnkronos del Medicane Apollo che oggi si è accanito in modo particolare sul Siracusano.

Ieri sera ho chiesto al sindaco spiegazioni sul perché le scuole e gli uffici pubblici siano stati chiusi ma, per esempio, i centri commerciali no. Come se non fosse importante mettere in sicurezza tutti i cittadini. Solo stamattina, intorno alle ore 9, è stata disposta la chiusura dei centri commerciali. Prima che ciò avvenisse, la figlia di una mia amica che lavora in un negozio all’interno di un centro commerciale e si era rifiutata di andarlo ad aprire per paura di uscire di casa, è stata minacciata di licenziamento dal suo principale. Tutti dovrebbero stare a casa se c’è una situazione a rischio. Abbiamo macchine posteggiate che quasi galleggiano nell’acqua. Se la situazione oggi qui a Siracusa non è stata così grave come quella di martedì a Catania è solo perché oggi di casa non è uscito nessuno”.

“Fino a quando non si vanno a liberare i tombini, a pulire le carreggiate delle strade, a togliere le erbacce e le canne di bambù dai canali di scolo che sono ormai intasati, l’acqua non si potrà mai drenare. Non si fa nulla – aggiunge Piero, ex carabiniere – e non si investe sul territorio, è questa la verità. Imporre tutte le misure di intervento è importante ma se prima non si interviene sulle cose più banali del territorio, nulla si può risolvere. Ormai hanno lanciato l’allarme per l’arrivo del maltempo da una settimana, ma nel frattempo i tombini non sono mai stati puliti e la città è ancora abbandonata. Vivo tra Siracusa e Lisbona e lì si che c’è cura del territorio, a differenza di qui. Due giorni fa è crollato un pezzo di muro sulla strada, per fortuna non circolava nessuno”.

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