L’Italia sta vivendo una delle notti più drammatiche della sua storia repubblicana: migliaia di persone stanno tentando di scappare dalla Lombardia, e in modo particolare da Milano, dopo che il Governo ha fatto circolare una bozza del nuovo decreto per contrastare l’emergenza Coronavirus. Una bozza che contiene provvedimenti drammatici per tutta la Lombardia e altre 13 Province del Nord che verrebbero completamente chiuse, isolate dal resto del mondo, sulla falsariga di quanto ha già fatto la Cina a Wuhan due mesi fa. Per quanto duro, il provvedimento è doveroso e arriva in grande ritardo: andava fatto subito per contenere l’epidemia. Fatto sta che non è ancora legge: i Presidenti delle Regioni e i Sindaci non ne sapevano nulla, e la bozza è molto confusionaria. Non prevede come funziona l’isolamento delle zone rosse, e da quando partirebbe.
Intanto il Governo, che non ha firmato il decreto, ha fatto uscire la bozza e in Lombardia si è scatenato il caos. Migliaia di persone stanno tentando di scappare in ogni modo possibile e immaginabile: chi può lo fa in auto e con mezzi propri, tanti si sono radunati nelle stazioni di Milano per andare via. Molti verso il Sud, altri in Europa. In ogni caso tornano a casa: a Milano vivono e lavorano tante persone provenienti da diverse aree geografiche, che non vogliono rimanere bloccati in quello che si prospetta come un girone infernale.
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Fatto sta che la scelta del Governo di diffondere una bozza del decreto non ancora operativo, rischia di peggiorare l’epidemia: con il movimento di così tanta gente, anche il Coronavirus potrà dirigersi rapidamente altrove. L’ennesimo pasticcio di un’emergenza gestita male sin dall’inizio.