Che sia il mistero di una stanza vuota o la bellezza di un edificio sopraffatto dalla natura, c’è qualcosa di affascinante nel trovare un posto abbandonato. Aggiungere, poi, la storia che lo ha portato in quelle condizioni, rende il tutto ancora più interessante. Infatti, sebbene si presentino vuoti e tetri, questi posti sono pieni di ricordi reali, preservati in pareti decadenti, dipinti rovinati o stanze piene di polvere. Dagli aeroporti ai teatri, dagli ospedali agli hotel, sono tanti i posti del mondo che dallo splendore sono passati all’abbandono.
Uno di questi è la centrale elettrica di Monceau-sur-Sambre, piccolo quartiere della città belga di Charleroi. La magnifica torre di raffreddamento che sovrasta la città non crea più elettricità ma scene distopiche. La centrale elettrica IM fu costruita nel 1921 e fu una delle centrali elettriche a carbone più grande del Belgio. L’acqua arrivava nella torre dove veniva raffreddata dal vento che soffiava attraverso i portali alla base della torre, rilasciando colonne di aria calda. Nel 1977, la centrale elettrica e la sua enorme torre erano la principale fonte di energia nell’area di Charleroi: si ritiene che fosse in grado di raffreddare 1.800 metri cubi d’acqua al minuto. Entro la fine degli anni ’70, furono persino aggiunte nuove componenti in modo che la centrale potesse utilizzare anche il gas. Ma i suoi giorni erano contati.
Dopo anni di servizio, un report ha svelato che la centrale elettrica IM era responsabile del 10% delle emissioni totali di CO? in Belgio. A causa di questo, le proteste di Greenpeace nel 2006 diedero alla centrale molta attenzione negativa tanto che fu riconosciuta come pericolosa e non convertibile. Tutte le attività cessarono nel 2007 e l’impianto fu chiuso. Dopo la chiusura, ci furono notizie di sciacallaggi ma oggi ci sono spesso guardie di sicurezza.
La centrale elettrica rimane abbandonata e dovrebbe essere presto demolita. Intanto mentre il tempo passa, continua a rimanere una destinazione popolare tra gli esploratori urbani per la sua affascinante natura distopica. All’interno si è intrufolata la natura con strati di muschio verde che continuano a divorare l’enorme struttura (vedi foto della gallery scorrevole in alto).